Le Aree

Gariga

La gariga è una formazione vegetale caratterizzata dall’altezza ridotta e dalla discontinuità degli arbusti. Sono presenti vaste superfici scoperte caratterizzate da vegetazione erbacea e formazioni arbustive con specie colonizzatrici. Le piante della gariga hanno assunto la strategia di avere il lembo fogliare ridotto in superficie e si proteggono in tal modo dall’eccessiva traspirazione estiva. Nelle garighe predominano arbusti più eliofili e termofili di altezza non superiore al metro.

Steppa

Arida e pietrosa d’estate, ultimo stadio di degradazione dei boschi, la pseudosteppa rappresenta un habitat diffuso nella murgia sud – orientale. La ricchezza di specie floristiche che caratterizzano questo paesaggio desertico, in cui le essenza erbacee dominano in ampie distese interrotte solo dalla presenza del perastro, che dona le sue bianche fioriture alla primavera. La pseudosteppa sono il prodotto dell’azione dell’uomo che con gli incendi, il disboscamento, il pascolamento eccessivo, crea le condizioni ideali al successivo dilavamento del terreno che copre il banco calcareo. Ciò, rende difficoltosa ogni forma d’impianto vegetazionale di tipo arboricolo. La vegetazione delle steppe è costituita da piante che posseggono caratteristiche generate da lunghi adattamenti a condizioni estreme, di carenza idrica o di forte esposizione solare anche in territori attraversati d’inverno dal gelido vento di tramontana.
  • Festuca (Festuca L.) Famiglia: Poaceae

    Descrizione: È una specie erbacea, a culmo relativamente alto, provvista di lamine fogliari piuttosto appiattite, ristrette e di forma lanceolata. Porta una infiorescenza a spiga. Usi: Molte specie di Festuca sono utilizzate come foraggio. Le diverse […]
  • Le orchidee spontanee

    Le orchidee, con le loro splendide fioriture primaverili, costituiscono uno degli aspetti più interessanti dell’habitat dei percorsi substeppici (Thero-brachypodietea). Caratteristica di queste piante, ed in particolare […]
  • Pero Mandorlino (Pyrus amygdaliformis) Famiglia: Rosaceae

    Descrizione: Perenne legnosa. Arbusto o piccolo albero (1-6m) a foglia decidua, poco ramificato e spesso spinoso; rametti giovani pelosi. Foglie 2,5 x 1-3 cm, con un […]
  • Piumino (Lagarus ovatus) Famiglia: Poaceae

    La coda di lepre  è facilmente riconoscibile per le infiorescenze argentee o dorate, ovali, che si muovono leggere alla minima brezza. L’infiorescenza è composta da spighe […]
  • Calcatreppola Campestre (Erjngium Campestre) Famiglia: Umbelliferae

    Questa varietà spinosa di eringio è simile al cardo, ma le infiorescenze insignificanti rivelano che in realtà appartiene alla famiglia delle Umbelliferae. I minuscoli fiori sono […]
  • Sonaglini (Briza Maxsima) Famiglia: Poaceae

    Sono proprio le piccole spighe con 3-10 coppie di scaglie  sovrapposte che fano di questa  pianta una delle erbe più caratteristiche  del Mediterraneo, oltre a darle […]
  • Porraccio (Asphodelus aestivus) Famiglia: liliaceae

    Descrizione: Questa pianta robusta priva di peli cresce da radici ispessite. L’asfodelo comune può essere facilmente identificato per altezza e il lungo stelo ramificato verso l’apice. […]
  • Lino delle fate (Stipa austroitalica) Famiglia: Graminaceae

    Descrizione: Pianta erbacea perenne, tipica della pseudosteppa, deve il suo nome comune alla forma, flessuosa e leggera della spiga durante la fioritura. Fiorisce tra aprile e […]
  • Asfodelo (Asphodelus ramosus) Famiglia: Xanthorrhoeaceae

    Per gli antichi greci e romani era un fiore sacro, associato alla resurrezione, anche Omero ne parla nell’Odissea; era considerato il cibo preferito dei morti, per […]
  • Scilla (Drimia maritima) Famiglia: Liliaceae

    Pianta mediterranea presente su pascoli, suoli rocciosi e garighe. Spesso colonizza gli spazi tra la roccia affiorante, anche in gruppi serrati che possono superare le venti […]

Macchia Mediterranea

Dalla degradazione dei boschi per cause naturali o spesso per opera dell’uomo (incendi, intenso pascolamento, sfruttamento eccessivo del legnatico, edificazione) si creano nuove formazioni vegetali: la macchia, la gariga, la steppa. Intricata e sempreverde, la macchia è costituita da piante con foglie piccole, lucide e coriacee (sclerofilla) si adattano al clima caldo – arido che rende difficile la vita sulla murgia nel periodo estivo. Tante sono le specie che costituiscono la macchia mediterranea e rendono questi ambienti veri santuari della natura, in cui i fiori del Mirto o del Viburno si alternano ai colori appariscenti dei Cisti e delle Ginestre.

Ambiente Rupicolo

L’habitat rupicolo è sicuramente il più diffuso nell’area della murgia e delle gravine. Sulle pareti delle gravine, all’interno di piccole e grandi fessure della roccia, vivono piante delle più diverse essenze che prediligono un esposizione soleggiata, altre che preferiscono luoghi ombrosi e umidi. Dal Ginepro rosso, al Corbezzolo, a specie come l’Acanto, il Capelvenere. Nella roccia calcarenitica vegeta il Cappero dai grandi fiori bianchi, il Timo capitato, la Campanula pugliese dal calore azzurro violaceo dei fiori che sembrano scaturire dalla nuda roccia. Altre piante fortemente aromatiche, come l’Erba ruggine, la Ruta, il Rosmarino, profumano l’ambiente rendendolo riconoscibile.

Bosco

Il bosco è una formazione vegetale ben strutturata in cui sono riconoscibili un livello erbaceo, uno arbustivo, con individui dai 50 cm. Ai 3 m., ed uno arboreo con esemplari di età diversa e, per le specie considerate, una altezza tra 5-30 m. I boschi di Querce caratterizzano il paesaggio murgiano e gli ultimi gradoni della premurgia jonica, interessando diverse gravine del versante occidentale. I boschi di leccio (quercus ilex L.) sempreverdi prediligono ambienti caldi e luminosi, a differenza della Roverella /quercus pubescens willd.) che vegeta in ambienti più secchi, sui terreni calcari aridi e rocciosi, diffusa in modo discontinuo lungo i muretti a seco o all’interno dei boschi di Fragno (quercus triana webb). Quest’ultimo (specie transadriatica ampiamente diffusa sulla murgia) è a foglia semipersistente e si sviluppa in ambienti continentali con maggiore umidità. Sui primi gradoni premurgiani e all’interno di diverse gravine la presenza del Leccio e di un folto sottobosco a macchia mediterranea, creano boschi intricanti e sempreverdi, salendo di quota il Leccio lascia il posto alle specie a forma caduca o semipersistente.